Reggente inglese. Nominato cavaliere nel 1164, nel 1170 il re Enrico II gli
affidò l'educazione militare del figlio Enrico, che
P.
appoggiò durante la ribellione al padre e nelle lotte con i fratelli.
Alla morte di Enrico (1183),
P., non sentendosi sicuro in Inghilterra,
preferì andare in esilio in Terrasanta, dove ebbe modo di distinguersi
per le sue imprese militari. Ottenuto il perdono di Enrico II, rientrò al
servizio del re nel 1188 e combatté il principe Riccardo Cuor di Leone,
che si era ribellato al padre. Nel 1189 sposò Isabella di Clare, della
cui dote faceva parte anche la contea di
P., di cui divenne conte. Salito
al trono Riccardo,
P. seppe guadagnarsene la fiducia, tanto che il re,
prima di partire per la terza Crociata, lo incluse nel Consiglio di reggenza
(1190). Quando il principe Giovanni Senza Terra cercò di usurpare il
trono a Riccardo,
P. sostenne i diritti del sovrano legittimo. Alla morte
di Riccardo,
P. divenne un fedele collaboratore di Giovanni, rimanendo al
suo fianco anche durante la ribellione dei baroni. Tuttavia, consapevole della
gravità della situazione,
P. persuase il re a concedere la
Magna Charta (1215). Alla morte di Giovanni fu reggente per il giovane
Enrico III e ne difese i diritti contro le pretese del principe francese Luigi,
sostenuto da una parte della nobiltà inglese (1216). Nel 1217 a Lincoln
inflisse una definitiva sconfitta a Luigi ma, allo scopo di ristabilire l'ordine
nel Paese, agì con moderazione nei confronti dei baroni ribelli (1144
circa - Caversham, Reading 1219).